Storia e identità culturali a rischio

Risposta alle comunicazioni del Sindaco del C.C. del 28.03.2018 sull’Assunta, condivisa dai due gruppi di opposizione:

Sulla base della scheda prodotta dal GTS vogliamo esprimere le nostre considerazioni ed il nostro sconcerto riguardo le osservazioni dei tecnici (non corredate da un quadro fessurativo restituito graficamente) a nostro avviso poco rispondenti alla realtà dei fatti, considerato che vengono menzionate “rilevanti lesioni su tutte le murature portanti dell’ordine dei 5-10 cm”, mentre sia a occhio nudo, che con un attento rilievo realizzato con un volo del drone e con la restituzione grafica tramite nuvola di punti, non si riscontrano fessurazioni rilevanti in tutto il corpo di fabbrica, eccetto che in facciata.

Ci risultano agli atti richieste di intervento e di demolizione da parte del Sindaco risalenti al 2015, mentre non abbiamo nessuna notizia e prova di tentativi di comunicazione, informazione e di recepimento di fondi in favore della messa in sicurezza della chiesa stessa (senza demolizione) e della conservazione, soluzione che potrebbe essere economicamente sostenibile anche attraverso un puntellamento temporaneo delle strutture, come già sperimentato per gli immobili storici terremotati.

L’eventuale demolizione, quindi, sarà esclusiva responsabilità, decisione ed intervento politico del Sindaco, nonostante le dichiarazioni di tecnici e il nulla osta della Soprintendenza. Sarà sicuramente questo l’unico scenario futuro se non si vorrà coinvolgere non solo gli enti preposti ma una grande rappresentanza della cultura regionale e nazionale (associazioni, musei, enti culturali, università, archivi di stato, ecc.) essendo Bucchianico “di importanza territoriale” come afferma il Senatore/Governatore D’Alfonso, tanto caro agli amministratori locali. Ma se non si comincia non si raggiungerà mai l’obiettivo sperato, ci chiediamo dunque se questo obiettivo sia mai stato preso in considerazione.

Vogliamo rispondere alle istanze dei cittadini. Oggi le responsabilità vanno prese dall’attuale Giunta ed andrebbe comunque accettata la sfida per la tutela, prima di trovare la semplice soluzione a breve termine, ma dannosa per i posteri come già avvenne per la demolizione di Palazzo Caracciolo, ferita ancora aperta!

La pubblica incolumità, in capo al Sindaco, può essere arginata con interventi di messa in sicurezza e/o interdizione temporanea al passaggio, intervento che doveva essere garantito da parte del privato come da convenzione legata al Project Financing dell’ampliamento del cimitero comunale, quindi le responsabilità di un singolo cittadino non possono essere giustificate e pesate rispetto alla identità, alla storia collettiva ed al patrimonio.

Sul palazzaccio di Bucchianico D’Alfonso arriva secondo

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DUE ANNI FA NEL NOSTRO PROGRAMMA L’IDEA ODIERNA DI D’ALFONSO – DISTRUGGIAMO INSIEME AI CITTADINI QUESTA BRUTTURA DEL PASSATO

“…come per il recupero del ‪#‎palazzaccio‬, faremo in modo di
attivare al meglio la comunicazione con i cittadini riguardo le fasi di avanzamento e, laddove sia possibile, far decidere alla cittadinanza le funzioni degli immobili pubblici da recuperare..”
Non è l’idea di D’Alfonso tanto sbandierata l’altroieri, ma una delle prime voci del programma amministrativo 2014 del Movimento 5 Stelle di‪#‎Bucchianico‬, speriamo che copino bene!

Recupero non vuole dire solamente ristrutturare, ma anche demolire e ricostruire. Se una struttura degli anni 70 non può che essere un set di un film dell’orrore, perché investire su un edificio così tanto complicato e ridotto male? Perché non si è mai chiesto un preventivo negli ultimi 20 anni per una demolizione?

La demolizione dell’eco-mostro è l’unica via possibile di recupero paesaggistico e ambientale. Qualsiasi intervento di mascheramento porterà solamente a rimandare il problema che andrebbe affrontato con celerità e determinazione.
La decisione di cosa fare tocca ai bucchianichesi con referendum e consultazioni partecipate, no domande a trabocchetto come già fatto nei decenni passati (si al palazzaccio e a nuovi posti di lavoro) con l’ausilio di un laboratorio di esperti o attraverso un concorso di idee internazionale visto il tema tanto difficile da affrontare.