La convenienza economica delle foto-trappole

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Nate per documentare in maniera non invasiva gli animali nel loro habitat, lefototrappole sono diventate un’arma di difesa – dai costi irrisori – per i comuni italiani contro gli inquinatori seriali.

Ritorna in auge in questi giorni la questione fototrappole, dato il moltiplicarsi didiscariche abusive, molte delle quali in bella mostra ai lati delle carreggiate stradali. Non si tratta di strumenti avveniristici o fantascientifici: le fototrappole, in inglesescout camera o stealth camera, sono particolari tipi di telecamere che nascono in ambito amatoriale per la “caccia fotografica”, ovvero per catturare immagini e video di animali che difficilmente si fanno riprendere in azione nel loro ambiente naturale, il cui utilizzo è entrato nell’ambito professionale per ricerche faunistiche, ambientali e per la realizzazione di documentari video. Si tratta di fotocamere inserite in un particolarecase, che le protegge dai danni da agenti atmosferici, necessario dato il loro utilizzo in aree aperte, e che ne permette la mimetizzazione. Dotate di sensore di movimento che fa scattare la foto solo al passaggio degli animali e di led infrarossi che ne permettono l’utilizzo anche di notte, consentono il monitoraggio dell’area d’interesse 24 ore su 24 con un’autonomia fino a sei mesi grazie allo slot che contiene ben 8 batterie tipo AA e prolungabile, in alcuni modelli, grazie alla possibile implementazione di un mini pannello solare. Sono inoltre programmate per inviare in modo automatico foto e/o video su dispositivi come smartphone o pc ogni volta che viene rilevato movimento nella zona interessata. Il costo si aggira intorno alle 250-300 €.

Con l’utilizzo delle fototrappole è possibile:

– monitorare le discariche abusive;

– operare il monitoraggio faunistico e la salvaguardia del bestiame;

– tenere sotto controllo costantemente terreni agricoli, barche, capannoni e zone isolate;

– monitorare abitazioni e attività situate in campagna o in luoghi isolati.

Dal 2012 a oggi, le fototrappole sono state acquistate da sempre più numerosi comuni italiani per monitorare e scoraggiare il fenomeno dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti in luoghi appartati o sul ciglio delle strade. Da Monza, in Lombardia, fino aMacomer, in provincia di Nuoro, in Sardegna, sono presenti anche in alcuni comuni abruzzesi, tra cui Avezzano, in cui l’amministrazione comunale ha installato dispositivi in ben 80 punti d’interesse e che ha così inchiodato in tempo reale gli inquinatori, puniti con multe fino a 450 €.

La proposta di installare fototrappole ha avuto plauso anche in comuni comeMontesilvano e Bucchianico, sempre dietro proposta di Portavoce del Movimento 5 Stelle.

A Bucchianico la proposta del consigliere 5 Stelle Alfredo Mantini è stata accolta positivamente dall’Amministrazione comunale già in data 30 settembre 2014. Disponibilità ribadita nell’ultima seduta del consiglio comunale, datata 29 novembre 2015 e sollecitata dal Prefetto di Chieti,  con avviso inviato al Sindaco De Leonardis in data 25 novembre 2015. Disponibilità che da oltre un anno è tale solo sulla carta, mentre le azioni di inciviltà ai danni dell’ambiente continuano indisturbate.